TIMELESS - 01. MERK & KREMONT
“TIMELESS”: RICOSTRUIRE LE NOSTRE EMOZIONI
Tutti noi finora abbiamo vissuto un anno che ha ribaltato abitudini, certezze, punti di riferimento. Dovevamo farlo. Abbiamo dovuto farlo. E tutti noi abbiamo davanti e sé delle sfide, ora. Per inseguire una “nuova” normalità. Magari anche migliore di quella precedente.
L’estate scorsa, di questi tempi, raccontavamo di festival: di Langhe e del suo jazz nel futuro, del miracolo di Castelbuono e della sua rassegna indie unica al mondo, di cosa potevamo aspettarci dall’autunno di Roma e del suo Spring Attitude. E poi, parlavamo anche di Nameless – nostro punto di riferimento fin dal giorno uno. Per noi un onore, visto che si tratta del festival che ha cambiato le regole del gioco, nato su idee nuove e forze giovani ed arrivato ad essere in poco tempo il numero uno in Italia (e un’eccellenza mondiale) per quanto riguarda l’incrocio tra musica elettronica, EDM, hip hop.
Bene. La pandemia ha (ovviamente) scombussolato anche questo. Un’estate “vuota” però non poteva esserci, non volevamo averla. Un patrimonio di energie, conoscenze e sorrisi (…perché le partnership sono fatte anche di persone, non solo da contratti ed accordi commerciali) che non volevamo assolutamente saltasse del tutto un giro.
Ci sono state molte mail, molte idee, molte suggestioni, molto voglia di “…fare qualcosa di bello”. Per il discorso della sfida, prima accennato; e per voler mettere in questa sfida qualcosa di importante, di significativo. Bene. Eccoci. “Timeless” è esattamente questo: è uno spin off di Nameless Music Festival, come suggerisce l’assonanza. Ma è anche qualcosa di completamente diverso. Qualcosa di universale. E qualcosa che riparte da una assoluta certezza, un patrimonio collettivo: la bellezza unica dell’Italia.
Una bellezza che lascia, semplicemente, a bocca aperta. E che (anche) per questo deve essere viva, deve essere un punto di riferimento per le generazioni, essere una fonte continua d’ispirazione. Il filo tracciato da questi ragionamenti ha portato a formare una piccola avventura in sette tappe. Nell’attesa di tornare a immergerci nella forma festival più tradizionale l’anno prossimo, l’idea è stata quella di andare a scegliere alcuni luoghi unici del patrimonio artistico e culturale italiano e farci suonare alcuni artisti che per la storia passata, presente e futura di Nameless Music Festival (nonché della club culture e delle musiche “nuove” in generale) sono profondamente significativi e di grande spessore.
Roma. Milano. Venezia. Torino. Bologna. Napoli. In location da restare a bocca aperta, e che raccontano mille cose (dal Museo Egizio torinese al Duomo meneghino come scenario naturale, passando per la Collezione Peggy Guggenheim in riva al Canal Grande: giusto per anticipare le tappe future). Era giusto però iniziare “da casa”. Dai posti dove Nameless Music Festival è nato, nel lecchese, crescendo poi fino a vette globali; e da artisti che sono legati a doppio filo all’evento, anche loro passati dall’essere giovani di discrete speranze e molti sogni ad essere fra i producer più affermati e ricercati su scala globale, nel pop più iper-contemporaneo.
È così che si “disegna” la prima tappa di “Timeless”. L’incantevole cornice di Varenna, sul Lago di Como, e della sua Villa Cipressi. Il talento di Merk&Kremont. Un pomeriggio assolato, panorami da sogno per classe e suggestione, musica che parla al presente e alle nostre emozioni migliori. Il nostro viaggio tra le energie migliori d’Italia e gli scenari più incredibili, come base su cui ricostruire una nuova vita per le nostre emozioni, inizia da qui.
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