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TIMELESS - 04. BENNY BENASSI

TIMELESS - 04. BENNY BENASSI

SE VENEZIA CHIAMA L’ARTE E IL MONDO

…e poi arriva Venezia. Niente, non c’è davvero nulla da fare: la sua magia è qualcosa di indescrivibile. Punto. Lo sai, arrivi preparato, ci eri magari anche già stato mille volte; ma non c’è occasione in cui non ti lasci a bocca aperta dalla bellezza, dal fascino, dall’unicità. Ovviamente non poteva non esserci, Venezia, in questo giro tra le eccellenze italiane a nome Timeless: perché certi valori e certe bellezze sono davvero senza tempo, e “pulsano” anche nella contemporaneità. Ora più che mai va raccontato. E se Venezia deve essere (e deve!) così, per onorarla abbiamo scelto un posto, in questa declinazione “Serenissima” di Timeless, che per mille motivi è la vera perfezione.

Non dobbiamo essere una torre d’avorio: quando Peggy Guggenheim ha deciso di creare una collezione d’arte di valore mondiale, su consiglio di Samuel Beckett si è indirizzata specificatamente verso l’arte del suo tempo, verso la contemporaneità, verso le avanguardie. In lei poi è sempre stata presente l’idea di abbattere i muri, creare luoghi di libertà, scambio ed inclusione. Inizialmente questo palazzo era proprio casa sua, e lei comunque lo apriva tre giorni alla settimana – gratuitamente – perché voleva che la bellezza della sua collezione fosse patrimonio condiviso. A leggere la sua autobiografia ci sono alcuni passi veramente divertenti, cose come “Tutti possono visitare la galleria nei giorni in cui è aperta, ma alcune persone pensano che io sia compresa nello spettacolo.” Questo era lo spirito di Peggy, e questo vogliamo sia lo spirito ancora adesso: chi arriva da noi a visitarci, a visitare la Collezione Peggy Guggenheim, deve sentirsi a casa”. A parlare così è Alexia Boro, direttrice delle relazioni esterne e della comunicazione di quello che è comunemente chiamato “il Guggenheim”, ovvero la meravigliosa sede italiana – affacciata sul Canal Grande – della Solomon R. Guggenheim Foundation e casa di una delle più importanti collezioni di arte moderna al mondo, la Collezione Peggy Guggenheim.

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Le parole di Alexia tracciano perfettamente i fili che tessono la tela di Timeless: il rapporto con la contemporaneità, l’inclusività, ma anche la voglia di creare valore e valori di livello mondiale. Non è quindi un caso che il dj ospite di questa tappa di Timeless sia uno degli artisti italiani più famosi al mondo in campo musicale, quel Benny Benassi ancora legatissimo alla sua terra d’origine (da cui non ha intenzione di staccarsi) ovvero l’Emilia, ma la cui fama acquisita negli anni lo ha portato non solo a collaborare con Madonna, remixare i Rolling Stones e vincere Grammy Awards (tanto per dirne tre, ma l’elenco potrebbe essere lunghissimo), ma soprattutto ne ha fatto uno dei dj più richiesti a livello globale. Cittadino del mondo. Per un’arte che non conosce confini, e non ci pensa nemmeno ad averne.

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È una Venezia molto strana quella che ci accoglie: sempre bellissima (anzi, forse ancora di più…), ma strana. Mai l’avevamo vista così vuota e “rarefatta” a luglio, in uno dei picchi della stagione turistica. “Prima del lockdown, il 70% dei nostri visitatori era straniero” racconta Alexia riferendosi alla Collezione Peggy Guggenheim “e ora chiaramente non può essere così. Ma questa è una sfida bellissima: vuol dire che c’è tutto un pubblico “vergine” da avvicinare alla Collezione, e una collaborazione come quella con Timeless non può che essere una scelta felice in tal senso.

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Timeless significa anche ripartire, facendolo dai valori e dai luoghi più belli. Su quanto sia bella Venezia vista dalla fantastica terrazza della Collezione Peggy Guggenheim, beh, parlano le immagini. Non c’è bisogno di aggiungere altro. Giudicate voi. Benny Benassi poi è la solita garanzia, anche a livello umano: difficile incontrare una persona più gradevole, gentile ed alla mano – a non saperne la storia e il curriculum vitae davvero non si direbbe mai che sia una stella di grandezza mondiale. Bene così. Molto bene così.

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